Rassegna Stampa

Manovra, quasi 3 miliardi dalle banche
Confindustria è preoccupata per le piccole dimensioni della manovra da 16 miliardi che lasciano prevedere interventi limitati per le imprese. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha però risposto che ‘la manovra non è chiusa’. Dunque, gli spazi di manovra ci sono, anche se limitati. Secondo il centro studi di Unimpresa la manovra destinerà 5 miliardi al lavoro e fisco, 3,5 alla sanità, 3 alle imprese, 2 agli investimenti pubblici, uno alle famiglie e 1,5 alle riserve tecniche. Sul fronte delle coperture, circa 9,5 miliardi verranno da minori spese, intorno a 2,3 miliardi dall’aumento del deficit programmatico rispetto al tendenziale e altri 4 miliardi da varie voci, tra le quali il nuovo contributo che arriverà dalle banche, e forse dalle assicurazioni. Ieri sono proseguiti i colloqui tra governo e Abi. Si cerca una soluzione condivisa. L’ipotesi che circola è quella di una riduzione dal 40 al 26% dell’aliquota sulle somme messe a riserva per evitare la vecchia tassa sugli extraprofitti. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘Contributo banche, sul piatto misure per almeno 4 miliardi’ – pag. 3)
fonte: "Corriere della Sera", di Enrico Marro, p. 19, 14-10-2025
Industria, per gli investimenti iper e super ammortamento
Sul fronte imprese il Governo sembra intenzionato a tornare al sistema dell’iperammortamento e del superammortamento fiscale, ovvero le maxi-deduzioni sugli investimenti in beni strumentali che era stata in vigore nella prima fase del piano Industria 4.0. Se questo orientamento troverà conferma, verrà dunque accantonato l’attuale credito d’imposta. Un meccanismo considerato più critico da gestire in termini di conti pubblici per gli effetti dell’imputazione sull’indebitamento netto nei vari anni. Contemporaneamente, potrebbero venire meno gli obblighi ‘green’ dell’attuale piano Transizione 5.0 non solo quindi quelli relativi al vincolo europeo Dnsh ma anche quelli che impongono il raggiungimento di determinati obiettivi di efficienza energetica accanto a quelli di innovazione digitale. In questo caso si tornerebbe a tutti gli effetti a un incentivo 4.0.
fonte: "Il Sole 24 Ore", di Carmine Fotina, p. 2, 14-10-2025
Nuova rottamazione limitata a chi dichiara ma non paga
Verso la manovra. La nuova pace fiscale sarà circoscritta. L’idea, infatti, è quella di limitare l’accesso alla definizione agevolata delle cartelle lungo un periodo di rateizzazione lungo fino a 9 anni agli avvisi bonari. In sostanza la rottamazione sarebbe riservata solo a chi ha dichiarato quanto dovuto al Fisco o all’Inps, ma poi non è riuscito a versare oppure ha commesso errori di versamento. E questo sia delle imposte dirette sia dell’Iva. Insomma una rottamazione con un periodo ben definito che punta a tagliare fuori tutte le ipotesi in cui il contribuente non ha dichiarato in tutto o in parte i redditi effettivamente percepiti al Fisco e per cui è stato raggiunto da un avviso di accertamento. In questo senso andrebbe anche l’esclusione dalla nuova rottamazione delle contestazioni relative a multe e tributi locali di competenza dei Comuni e degli altri enti territoriali.
fonte: "Il Sole 24 Ore", di Marco Mobili, Giovanni Parente, p. 5, 14-10-2025
Professionisti, la rappresentanza richiede il vincolo dell’inerenza
La Corte di cassazione, con l’ordinanza n. 26553/2025, si sofferma sul tema dell’inerenza delle spese nel reddito di lavoro autonomo. Sono spese di rappresentanza quelle che si caratterizzano per la gratuità, sostenute per finalità promozionali o di pubbliche relazioni e che rispondano, in ogni caso, a criteri di ragionevolezza in funzione dell’obiettivo di generare, anche solo potenzialmente, benefici economici per l’attività e siano coerenti con le pratiche commerciali di settore. Le spese di rappresentanza non vanno confuse con quelle di pubblicità, integralmente deducibili senza limiti percentuali nell’esercizio di sostenimento, in quanto le prime sono caratterizzate dalla ‘gratuità’ dell’erogazione di un bene o un servizio nei confronti di clienti o potenziali clienti mentre le spese di pubblicità sono caratterizzate dalla circostanza che il loro sostenimento è frutto di un contratto di prestazioni corrispettive, la cui causa va ricercata nell’obbligo della controparte di pubblicizzare/propagandare i servizi dell’attività svolta al fine di stimolarne la domanda.
fonte: "Il Sole 24 Ore", di Gianluca Dan, p. 32, 14-10-2025
Locazioni, per la registrazione tardiva sanzione sull’imposta del primo anno
Immobili. L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 56/E/2025 rivede la posizione alla luce della giurisprudenza e sostiene che va commisurata all’imposta dovuta per la prima annualità la sanzione per la tardiva registrazione di un contratto di locazione o sublocazione di un immobile urbano di durata pluriennale, soggetto a imposta di registro, in caso di opzione per l’imposizione anno per anno. Si tratta della sanzione pari al 120% dell’imposta dovuta riducibile al 45% per il caso di tardività non superiore a 30 giorni. Fino alla decorrenza del Dl 87/2024 tale sanzione era compresa tra il 120 e il 240%. La penalità non va commisurata all’importo dovuto per l’intera durata. (Ved. anche Italia Oggi: ‘Locazioni, sanzioni light’ – pag. 25)
fonte: "Il Sole 24 Ore", di Angelo Busani, p. 33, 14-10-2025
Il nuovo regime degli impatriati permette di svolgere anche attività collaterali
Con la risposta a interpello 263/2025 l’Agenzia delle Entrate afferma che il nuovo regime degli impatriati, seppur più restrittivo rispetto al precedente, consente di svolgere attività lavorative ulteriori rispetto a quella incentivata. La risposta affronta un tema molto sentito: la compatibilità del regime con lo svolgimento di un’ulteriore attività lavorativa al rientro in Italia. Nel caso esaminato un cittadino italiano si era trasferito all’estero nel 2023 per lavorare come dipendente presso una società estera, mantenendo però una collaborazione coordinata e continuativa con un’università italiana. Intende rientrare in Italia nel 2026 per lavorare come dipendente presso una società diversa e non collegata a quella estera, proseguendo al contempo la collaborazione con l’università. L’Agenzia conferma che il contribuente potrà accedere al nuovo regime agevolativo, ma solo con riferimento al reddito da lavoro dipendente prodotto in Italia per la nuova società. (Ved. anche Italia Oggi: ‘Impatriati/2 Sono escluse le collaborazioni in ateneo’ – pag. 25)
fonte: "Il Sole 24 Ore", di Antonio Longo, p. 33, 14-10-2025
La sostenibilità solo per i big
La Commissione del Parlamento europeo ha dato il via libera al pacchetto di semplificazione ‘Omnibus I’ che riduce in modo significativo gli obblighi di rendicontazione e di dovuta diligenza. Dunque meno imprese saranno obbligate a redigere il bilancio di sostenibilità e ad applicare le regole di due diligence. La verifica di sostenibilità interesserebbe solo le imprese con oltre mille dipendenti e fatturato netto superiore a 450 milioni di euro, contro i 50 milioni proposti inizialmente dalla Commissione europea. Le società escluse avrebbero la possibilità di redigere bilanci di sostenibilità su base volontaria, secondo il modello semplificato Vsme elaborato da Efrag. La rendicontazione settoriale non sarebbe più obbligatoria, mentre gli Esrs saranno rivisti per ridurre i datapoint e migliorare la coerenza con le altre normative. Prevista la creazione di uno sportello unico digitale Ue con modelli, linee guida e info sui principali adempimenti.
fonte: "Italia Oggi", di Pina Ricciardo, p. 22, 14-10-2025
Corsa all’integrativa entro il 31
C’è tempo fino al prossimo 31 ottobre per presentare eventuali dichiarazioni dei redditi integrative a favore per l’anno d’imposta 2023 e utilizzare senza vincoli temporali, da subito, l’eventuale credito d’imposta emergente. Dopo, l’utilizzabilità di eventuali crediti sarà possibile solo per compensare debiti maturati a partire dal 1°gennaio 2026 ‘rigenerandone’ l’ammontare nel quadro D del modello Redditi 2026 per l’anno d’imposta 2025. La norma dispone infatti che qualora il modello oggetto di correzione a favore sia presentato oltre il termine prescritto per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo, il credito può essere utilizzato in compensazione per eseguire il versamento di debiti maturati a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione integrativa.
fonte: "Italia Oggi", di Giuliano Mandolesi, p. 24, 14-10-2025
Curatore dell’eredità: è soggetto d’imposta
La Corte di giustizia tributaria di secondo grado dell’Umbria, con la sentenza n. 241 dello scorso 27 agosto, ha stabilito che il curatore dell’eredità giacente, essendo obbligato alla presentazione della dichiarazione di successione, è soggetto al pagamento dell’imposta correlata alla stessa, in quanto in possesso dei beni ereditari. Nel caso analizzato un avviso di liquidazione era stato notificato ad una curatela di eredità giacente, con il quale l’Agenzia delle Entrate chiedeva il pagamento degli importi derivanti dalla dichiarazione di successione presentata dalla stessa curatela.
fonte: "Italia Oggi", di Antonino Saccà, p. 24, 14-10-2025
Società, Ires premiale a rischio
L’adesione al concordato fiscale può comportare l’azzeramento dell’Ires premiale se troppe imprese aderenti conseguono perdite fiscali. L’Ires premiale è stata introdotta dalla manovra 2025 e interessa le società e gli enti che, a determinate condizioni, possono beneficiare di una riduzione di 4 punti percentuali dell’aliquota Ires. Il beneficio è subordinato all’accantonamento di almeno l’80% dell’utile 2024, al reinvestimento in beni 4.0 e 5.0 e all’effettuazione di nuova assunzione. Il Dm 8 agosto 2025 ha definito le modalità applicative e i meccanismi di coordinamento con la normativa vigente. Nel consolidato le perdite delle società non agevolabili possono neutralizzare i redditi delle società che avrebbero diritto alla mini Ires. Il decreto consente di sospendere solo le perdite pregresse, non quelle di periodo. Inoltre, manca una norma che consenta di rinviare la deduzione degli interessi passivi trasferiti nel consolidato, il che può ridurre ulteriormente l’agevolazione.
fonte: "Italia Oggi", di Francesco Leone, Arcangelo Vitelli, p. 26, 14-10-2025
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